Impiantidi fitoevapotraspirazione

Gli impianti di fitoevapotraspirazione basano il suo funzionamento sulla capacità di specie vegetali igrofite di assorbire elevate quantità di acqua ed evaporare l’eccesso rispetto alle esigenze metaboliche, attraverso l’apparato fogliare. Viene spesso utilizzata una pluricoltura in modo da creare un impatto estetico piacevole oltre a rendere l’impianto più funzionale rispettando i diversi cicli biologici delle specie e meno influenzabile dall’azione dei parassiti.

La capacità di traspirazione e quindi il rendimento dell’impianto dipende da molteplici fattori e in particolare è potenziata nel caso di:

  • clima ventoso e aree asciutte
  • temperature alte (mesi estivi)
  • scarsa piovosità

Allo scarico viene previsto un pozzetto di accumulo ed una pompa per eventualmente ricircolare in testa all’impianto l’acqua in esubero.

Il dimensionamento viene effettuato sulla base della concentrazione del carico organico e sulla portata. La superficie minima consigliata si attesta su 5 m² per abitante equivalente.

Aspetti gestionali

Le uniche operazioni gestionali da effettuare sono relative alla manutenzione delle specie vegetali piantumate e alla verifica della funzionalità della pompa di carico e ricircolo, qualora presenti.

Impianti di fitoevapotraspirazione
Impianti di fitoevapotraspirazione

Caratteristiche tecniche

L’impianto di evapotraspirazione è costituito da un bacino realizzato con teli in PVC termosaldati sul posto. Il fondo viene colmato da materiale drenante generalmente costituito da ghiaia, all’interno del quale si inserisce il sistema di distribuzione del liquame realizzato con tubazioni microfessurate di materiale plastico.

Lo strato superficiale è invece costituito dal terreno autoctono opportunamente selezionato in fase di cantiere. Sulla superficie vengono piantumate varie specie di piante perenni erbacee ed arbustive opportunamente scelte tra quelle maggiormente igrofile ricercando un giusto compromesso tra l’aspetto estetico e quello funzionale.

All’uscita si prevede sempre un pozzetto di dimensioni variabili rispetto alla portata entrante e a quella di pioggia, per l’alloggio di pompa temporizzata per il rilancio delle acque di scarico in testa all’impianto qualora lo si ritenesse necessario.